Il perfezionismo ti blocca e ti impedisce di raggiungere i tuoi obiettivi oppure ti fa sentire inadeguata, anche quando tutto sembra andare per il meglio.
Lo sai che è così, è come una forza oscura che ti risucchia e contro cui non riesci a lottare.
Perché?
Perché lottare non è il modo giusto di affrontarla! Ogni volta che cerchi di superare questo problema con la forza, ti torna indietro come un boomerang e ti senti ancora peggio perché il perfezionismo fa proprio questo, ti toglie ogni capacità di affrontare e risolvere i problemi.
Io non sono immune, tutt’altro! Navigo spesso nel bidone dell’inadeguatezza e nel terrore di sbagliare. D’altronde la nostra cultura è fondata sulla ricerca, quasi ossessiva, della perfezione, dall’aspetto esteriore a quello caratteriale, cerchiamo di aderire a degli standard perlopiù inarrivabili.
In questo articolo capiamo come mai è così comune, in particolare per le donne, essere vittime del perfezionismo e come iniziare a lasciar andare questa tendenza per poterci godere il viaggio!
Perché cerchiamo la perfezione?
La società moderna glorifica la perfezione, dall’aspetto fisico ai successi personali e professionali. Questo è evidente anche in dettagli quotidiani come la frutta nei supermercati, tutta uguale e perfettamente allineata.
Anche la scuola, con i suoi voti e i suoi standard, ci insegna fin dall’infanzia a desiderare la perfezione: il 10.
Ma ci sono anche aspetti caratteriali che peggiorano questa tendenza:
- mania del controllo: quando vuoi controllare ogni aspetto della tua vita per evitare critiche e fallimenti, sei sempre in ansia (spoiler: la parte su cui hai davvero il controllo è minima!)
- sindrome dell’Impostore: la paura dell’inadeguatezza ti porta a cercare di dimostrare costantemente il tuo valore.
- traumi e difficoltà nell’infanzia: a volte ci rifugiamo nel controllo e nel perfezionismo per nascondere e colmare difficoltà profonde che si sono originate nell’infanzia o in esperienze traumatiche.
Anche la continua comparazione con le vite, apparentemente perfette, degli altri attraverso i Social Media, non fa altro che aumentare il senso di inadeguatezza.
Le conseguenze negative del perfezionismo
La voglia di migliorarti è una cosa bella che ti spinge a dare il massimo di te ma quando sfocia nel perfezionismo, si porta dietro una serie di conseguenze negative importanti:
- blocco dell’azione: la paura di sbagliare ti paralizza e non riesci più ad avanzare verso i risultati che desideri (innescando un circolo vizioso per cui ogni risultato non raggiunto aumenta il senso di inadeguatezza)
- stress e bassa autostima: ogni errore diventa una riconferma che hai bisogno di tenere tutto sotto controllo per non rischiare di sbagliare ancora.
- modelli inarrivabili: il tuo perfezionismo può rendere difficile per gli altri relazionarsi con te e può passare modelli irrealistici ai tuoi figli che assorbono l’idea di dover essere sempre “di più”.
I benefici dell’imperfezione
Eppure pensaci, l’imperfezione può essere incredibilmente liberante!
L’imperfezione è ciò che ti rende unica . Ad esempio, l’arte giapponese del Kintsugi, che ripara oggetti rotti con oro, trasforma ogni oggetto in un pezzo unico e originale.
Mostrare le tue imperfezioni promuove l’empatia e crea connessioni più autentiche. La vulnerabilità può essere una forza, perché permette agli altri di sentirsi a loro agio e di non aver paura di sbagliare davanti a te.
L’imperfezione spesso stimola l’intuito e l’inventiva.
Molte grandi scoperte sono nate da errori, oltre al più famoso che è quello di Cristoforo Colombo che sbagliò tutti i suoi calcoli, ce ne sono altri più curiosi. Per esempio l’invenzione della Tarte Tatin: la rinomata torta capovolta francese è nata nel ristorante delle sorelle Tatin grazie al fatto che si erano dimenticate di mettere la pasta brisé prima di mettere le mele in forno.
Qualunque invenzione ha visto innumerevoli tentativi prima di venire alla luce, James Dyson ha dichiarato di aver assemblato più di 5126 prototipi prima di arrivare ad una versione vendibile del suo aspirapolvere senza fili.
Dopo aver venduto la sua innovativa tecnologia in tutto il mondo, J. Dyson fu intervistato e gli fu chiesto che cosa gli avesse insegnato il successo, rispose così:
“Credo che il successo non insegni nulla. I fallimenti, invece, insegnano tutto. Fanno parte di un moto che spinge verso il miglioramento. Sono arrivato a un punto che non avrei mai immaginato perché ho imparato cosa poteva funzionare e cosa invece no. Il fallimento mi piace moltissimo.”
James Dyson
Come abbracciare l’imperfezione
Ora che abbiamo stabilito i benefici dell’abbracciare l’imperfezione, cosa possiamo fare per orientarci in questa direzione?
Il primo passo è sempre quello di coltivare la Consapevolezza, cioè essere vigile e presente in modo da riconoscere quando cadi nell’auto-sabotaggio a causa del perfezionismo.
L’auto-compassione è fondamentale. Accetta i tuoi errori come parte del processo di crescita, senza giudicarti troppo duramente: sii gentile con te stessa!
Pratica la gratitudine e celebra ogni piccolo traguardo raggiunto. Questo ti aiuterà a mantenere alta la motivazione e a perseverare ma, soprattutto, fissa obiettivi raggiungibili e lascia spazio per gli imprevisti nella tua agenda. Questo ti permetterà di gestire meglio le sfide quotidiane senza sentirti sopraffatta.
Esercizi Pratici
Ti lascio 3 esercizi che puoi mettere subito in pratica, prendili come un gioco e divertiti, perché l’autoironia è il modo migliore per disinnescare i meccanismi stessi del perfezionismo!
- Lascia andare gradualmente: fai piccoli passi per lasciare andare il controllo, come delegare compiti o prendere decisioni spontanee. Inizia da ciò che non ti crea troppo stress e poi continua con sfide sempre più grandi, ad un certo punto ci prenderai gusto.
- Chiedi feedback: manda una mail ai tuoi clienti chiedendo cosa hanno apprezzato e cosa è da migliorare nel tuo lavoro e cerca sempre il feedback da collaboratori e partner di lavoro.
- Perdi il controllo in modo controllato: quotidianamente fai qualche gesto un po’ pazzo, che ti dà disagio, qualcosa che ti esponga al pubblico in un modo che sia sostenibile per te ma un poco fuori da ciò che faresti normalmente (sì, intendo pubblicare quel Reel che hai nelle bozze del telefono da un po’!)
Abbracciare l’imperfezione non è una gara dei 100 metri, è un percorso che dura anni ed è bello condividerlo con amici e familiari. Non avere paura di chiedere un supporto, anche professionale, per affrontare meglio le sfide e goderti il viaggio.
Abbracciare l’imperfezione non significa arrendersi alla mediocrità, ma accettare e trasformare gli errori in opportunità di crescita. Questo ti renderà più resiliente e adattabile, migliorando sia la tua vita personale che professionale.
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